Dopo il debutto al Sistina di Roma nel mese di novembre, è in arrivo a Torino, dal 14 al 16 febbraio al Teatro Colosseo, il nuovo allestimento de La cage aux folles – Il vizietto, in una versione attualizzata, con 14 uomini che ballano su tacchi a spillo al ritmo delle coreografie di Bill Goodson e cantano con voce da soprano, diretti dal M° Emanuele Friello. Un cast di rara bravura, una confezione di grande impatto ricca di glamour, un mix di trasgressione e classicità, rigore e stravaganza, che porta la firma di Massimo Romeo Piparo. Il regista ha chiamato come protagonisti Massimo Ghini (Albin) e Cesare Bocci (Renato).
La commedia nasce dalla penna di Jean Poiret nel 1973 e pochi anni dopo, nel ’78, viene adattata per lo schermo con il titolo “Il Vizietto”. Il film ottiene 3 candidature all'Oscar, César francese, David di Donatello e Globo d'oro per Michel Serrault, interprete principale insieme a Ugo Tognazzi. La fortunata carriera di quest’opera continua e, nel 1983, Jerry Herman e Harvey Fierstein creano il musical La cage aux folles destinato a collezionare oltre 1700 repliche negli Stati Uniti e otto mesi di recite a Londra. La produzione originale del 1983 vinse sei Tony Awards, tra cui Miglior musical. Lo stesso premio viene riconquistato anche per il riallestimento a Broadway del 2010 come Best Revival. Uno dei maggiori successi della produzione è il brano I am What I am, un inno alla diversità.
La storia narra la vicenda di Renato e del suo compagno Albin: insieme gestiscono uno sfavillante locale notturno per travestiti a Saint Tropez, dove Albin si esibisce come drag queen con il nome d'arte di Zazà. I due, che vivono insieme da oltre venti anni, hanno cresciuto assieme Laurent (Cristian Ruiz), figlio di Renato, nato da una fugace relazione eterosessuale con una ballerina. Il ragazzo sta per sposarsi e desidera far conoscere la sua famiglia ai genitori della fidanzata. Il problema è che il futuro suocero (Edoardo Sala) è un politico reazionario e ultra-conservatore. La sera dell’incontro Laurent vorrebbe che Albin non fosse presente per non fare una cattiva impressione sul politico. Le cose però non andranno esattamente come desidera e da qui inizieranno una serie di equivoci che movimenteranno la vicenda fino a una conclusione a sorpresa.
Una commedia esilarante che commuove e sorprende.